Madonna Nera di Oropa, visita e storia

Il Santuario della Madonna di Oropa con la sua storia, posizionato a una dozzina di chilometri a nord della città di Biella e incastonato tra le montagne, è un luogo di culto mariano dedicato alla Madonna Nera.
È stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2003.

La statua gotica della Madonna Nera, scolpita nel legno di pino cembro e risalente alla prima metà del 1300, è custodita nel santuario di Santa Maria.
Alla Madonna sono stati riconosciuti una serie di miracoli e grazie particolari.

La statua si trova in cima all’abside, consentendo ai fedeli di ammirarla anche da vicino attraverso una porta situata sul lato destro.
Fa parte della chiesa un masso erratico noto come il “gran deyro”, che presumibilmente fungeva da luogo di culto celtico pre-cristiano.
Il masso è visibile all’interno lungo la parete nord.
Tre miracoli riconosciuti
Giovanni Sà, nato a Chambéry e rimasto orfano, si trovò a mendicare. Attaccato dai briganti, subì il taglio della lingua e rimase muto. Il 9 marzo 1661, fece un pellegrinaggio ad Oropa. Durante la recita delle sue preghiere… riacquistò sia la lingua che la parola.
Giacomo Vallet di Champorcher, paralizzato dall’età di 9 anni, non poteva muoversi e si nutriva solo di cibi liquidi. All’età di 27 anni, fece voto alla Madonna di Oropa e immediatamente fu in grado di alzarsi.
Giovanni Battista Perrone di Châtillon, nel 1717, fu catturato dai turchi mentre si trovava a bordo di una nave veneziana. Rifiutando di convertirsi all’Islam, gli fu tagliata la lingua. Trasferitosi a Sostegno (Biella), visitò il santuario proprio mentre il vescovo di Alessandria posava il diadema sulla testa della statua; in quel momento, sentì la lingua ricrescere.

Le pestilenze
La Madonna d’Oropa fu invocata pubblicamente per proteggere la città di Biella dalla peste in tre diverse occasioni.
Nel 1522, quando la città fu colpita dal contagio, dopo aver fatto voto alla Madonna, l’epidemia cessò.
Successivamente, nel 1599, una pestilenza causò numerose vittime e, nel mese di luglio di quell’anno, la popolazione di Biella si rivolse nuovamente alla Madonna d’Oropa, l’epidemia si arrestò alcuni mesi dopo. Infine, durante la peste del 1630, Biella fu risparmiata, a differenza di molte altre città circostanti.
Le grazie ricevute

I numerosi miracoli e favori che i devoti, non solo beiellesi, attribuiscono all’intercessione della Madonna d’Oropa, trovano conferma nei dettagliati registri conservati nel santuario.
Questi registri annotano diligentemente le segnalazioni dei fedeli riguardanti gli eventi straordinari e le grazie ricevute.
Inoltre, la vasta collezione di migliaia di quadri e oggetti votivi raccolti nelle gallerie del Santuario costituisce un ulteriore testimone tangibile di tali manifestazioni di fede e di riconoscenza verso la Vergine Maria.
La chiesa nuova
Attraverso i secoli il santuario ha subito un continuo processo di espansione.

Verso la fine del XIX secolo, ebbe inizio la costruzione della nuova chiesa, la quale fu poi consacrata nel 1960.

La nuova chiesa, progettata per ospitare grandi eventi, custodisce una straordinaria collezione di circa un centinaio di presepi provenienti da tutto il mondo.
Si tratta di una collezione veramente eccezionale che vale la pena di ammirare.
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